Mario Del Grosso

Costruzione e Restauro di Clavicembali, Spinette e Fortepiani

Ogni strumento realizzato è il risultato di un duro lavoro e ricerca che unisce storia, arte e musica, invitando a riscoprire l’autentico splendore della tradizione musicale antica

Costruttore di clavicembali

Dove l’arte si unisce alla tradizione

Mario Del Grosso è un costruttore e restauratore di clavicembali, spinette e fortepiani. Queste sono repliche precise di strumenti storici prestigiosi ed attualmente conservati in musei e collezioni private globali.

Questi strumenti sono realizzati con materiali di alta qualità e secondo criteri filologici rigorosi, unendo tecniche costruttive accurate e moderne attrezzature.

Il suo laboratorio, oltre alla produzione, si dedica anche all’educazione su manutenzione e accordatura, arricchito dalla collaborazione con decoratori e pittori per l’estetica degli strumenti, evocando la storica sinergia tra costruttori e artisti. Tali strumenti mirano a onorare l’era della musica antica e i suoi compositori, offrendo strumenti degni di tale eredità musicale.

Ha iniziato i suoi studi musicali al Conservatorio di Genova diplomandosi in pianoforte con PinaTelara e in clavicembalo con Gabriella Gentili Verona. Ha partecipato quindi ai Corsi Internazionali di perfezionamento di clavicembalo, basso continuo e orchestra barocca di Pamparato, Escorial, tenuti da David Collyer, Aline Zylberajch e Gustav Leonhardt. La sua attivita’ e’ soprattutto rivolta alla musica antica. Ha tenuto infatti numerosi concerti sia come solista che con cantanti, strumentisti e orchestre in molte localita’ italiane e all’estero (Usa, Canada, Svezia, Spagna, Norvegia, Danimarca, Germania, Ungheria, Austria, Francia, e recentemente in Cina e a Singapore). Docente ai Corsi di Musica Antica a Cervo e a Stresa dal ’87 al ’91 ha insegnato in vari corsi musicali finanziati dal Fondo Sociale Europeo finalizzati all’allestimento di opere barocche. Ha effettuato Una registrazione TV per la RAI e diverse incisioni discografiche per Qudrivium, Arion, Bongiovanni , Opus 111, Stradivarius, per quest’ultima ha inciso le sonate e trii di G.B. Platti ottenendo premio del disco e recensioni ai massimi livelli. Completa la sua formazione l’attivita’ di costruttore e restauratore di strumenti antichi. Strumenti finemente di alto livello tecnico-acustico, finemente decorati che utilizza nelle sue esecuzioni. Tra le piu’ importanti realizzazioni e’ da segnalare la prima ricostruzione integrale, in Italia, del Fortepiano A. Walter (il fortepiano di Mozart).

Il clavicembalo, la spinetta e il fortepiano sono tutti strumenti musicali a tastiera che hanno avuto un ruolo importante nella musica occidentale, specialmente dal Rinascimento fino all’epoca classica. Sebbene condividano alcune somiglianze, differiscono notevolmente nella costruzione, nel meccanismo di suono e nell’uso musicale. Ecco le principali differenze:

Clavicembalo

  • Meccanismo di suono: Il clavicembalo produce suoni pizzicando le corde con un plettro di piuma o materiale simile, quando un tasto viene premuto. Questo meccanismo è noto come “jack”.
  • Timbro: Ha un suono caratteristico, brillante e un po’ metallico, con poco controllo dinamico sulla singola nota. Il volume del suono non varia in base alla forza con cui viene premuto il tasto.
  • Uso: Molto popolare dal Rinascimento fino al periodo barocco, è stato ampiamente utilizzato nella musica solista, da camera e orchestrale.

Spinetta

  • Meccanismo di suono: Anche la spinetta pizzica le corde, simile al clavicembalo, ma di solito è più piccola e le corde sono disposte in modo diverso, spesso in diagonale attraverso il corpo dello strumento per risparmiare spazio.
  • Timbro: Produce un suono simile al clavicembalo ma tende ad essere più delicato e meno sonoro, a causa delle sue dimensioni ridotte e della costruzione.
  • Uso: Era popolare per l’uso domestico e nelle performance intime, data la sua dimensione più gestibile e il suono più soffuso.

Fortepiano

  • Meccanismo di suono: Il fortepiano, predecessore del moderno pianoforte, produce suono colpendo le corde con martelletti ricoperti di pelle o feltro. Questo meccanismo permette un controllo dinamico molto maggiore rispetto a clavicembalo e spinetta.
  • Timbro: Offre una gamma più ampia di espressioni dinamiche, da suoni delicati a forti, in base alla forza applicata ai tasti.
  • Uso: Divenne popolare nel tardo XVIII secolo, soprattutto con la musica di compositori come Mozart e Beethoven. Ha segnato un significativo sviluppo nella musica per tastiera, permettendo maggiori sfumature espressive.

In sintesi, mentre clavicembalo e spinetta producono suoni pizzicando le corde e offrono limitate possibilità dinamiche, il fortepiano utilizza un meccanismo di percussione che permette una più ampia gamma di espressioni. Queste differenze riflettono non solo l’evoluzione tecnologica degli strumenti a tastiera, ma anche il cambiamento nelle preferenze musicali e stilistiche attraverso i secoli.

  • I clavicembali italiani, francesi e fiamminghi rappresentano tre tradizioni distinte nella costruzione di questi strumenti, ognuna con caratteristiche proprie che influenzano il suono e l’aspetto degli strumenti. Le differenze si riflettono nel design, nella decorazione, nella costruzione e nella qualità sonora. Ecco un riassunto delle principali caratteristiche distintive:

    Clavicembali Italiani

    • Costruzione: I clavicembali italiani sono noti per la loro costruzione leggera. Spesso, il corpo dello strumento è costruito senza un telaio interno pesante, risultando in uno strumento più portatile.
    • Suono: Producono un suono chiaro, brillante e diretto, con una notevole proiezione. Questa qualità sonora li rende particolarmente adatti per la musica solistica e da camera.
    • Decorazione: La decorazione può essere relativamente semplice rispetto ad altri stili, con un’enfasi sulla scelta di legni pregiati e una finitura naturale che mette in risalto la bellezza del materiale.

    Clavicembali Francesi

    • Costruzione: I clavicembali francesi sono costruiti in modo più robusto rispetto a quelli italiani, con un uso più frequente di un telaio pesante che contribuisce a un suono più ricco e profondo.
    • Suono: Hanno un suono caldo, ricco e risonante, con una gamma dinamica più ampia. Queste qualità li rendono adatti per un vasto repertorio, dalla musica solistica a quella orchestrale.
    • Decorazione: La decorazione è spesso elaborata, con l’uso di pitture, intarsi e dorature che rendono questi strumenti opere d’arte visive oltre che musicali.

    Clavicembali Fiamminghi

    • Costruzione: La costruzione dei clavicembali fiamminghi è solida e meticolosa, con caratteristiche che spesso includono un doppio manuale e un’estensione della gamma di note.
    • Suono: Il loro suono è descritto come chiaro e penetrante, ma con una ricchezza e una resonanza che supportano bene sia il repertorio solistico sia quello di ensemble.
    • Decorazione: La decorazione varia, ma spesso include dettagli raffinati come dipinti sulla cassa sonora, decorazioni sul coperchio e sui lati, e tastiere ornate.

    Ogni stile riflette non solo le preferenze estetiche e musicali delle rispettive culture, ma anche l’evoluzione tecnologica e l’accesso a materiali specifici. Mentre i costruttori di clavicembali in questi paesi seguivano principi generali comuni, le differenze regionali nei materiali, nelle tecniche di costruzione e nelle preferenze musicali hanno portato alla creazione di strumenti con identità sonore e visive distintive.

Clavicembali

Clavicembali Italiani

Clavicembali Francesi

Clavicembali Fiamminghi

Clavicembali Inglesi

Gli Strumenti realizzati all’opera